Quando si tratta di gestire l’affidamento della prole a seguito del divorzio la questione diventa abbastanza delicata, anche perché entrano in gioco non solo le esigenze dei genitori, ma anche il ruolo degli avvocati e quello degli investigatori privati.
Più nello specifico, i legali sono chiamati a consigliare soluzioni ad hoc nell’interesse dei figli, per questo dovranno considerare tutta una serie di aspetti ed eventuali criticità familiari. Di contro le agenzie investigative potranno portare a termine indagini mirate per definire al meglio le condizioni dell’affidamento.
Negli ultimi anni le cause di separazione e divorzio sono aumentate a dismisura, ma bisogna considerare che quando una coppia sceglie di non stare più assieme i soggetti maggiormente coinvolti sono i figli. Quest’ultimi, infatti, soffrono conseguenze non solo dal punto di vista emotivo ma anche legale.
A partire dal 2006 è entrato in vigore l’istituto dell’affidamento condiviso, con il quale entrambi i genitori sono tenuti a prendersi cura della crescita della prole. In caso di separazione sarà il Giudice a stabilire con quale genitore il figlio minorenne andrà a vivere stabilmente; nella maggior parte dei casi la scelta ricade sulla figura materna.
Occorre poi ricordare che, nel caso in cui i coniugi siano d’accordo, il Giudice potrà decidere di non sentire il parere dei minori. L’ascolto diventa invece obbligatorio quando il figlio ha più di 12 anni, anche se non mancano eccezioni, ad esempio quando il soggetto è in grado di comprendere la propria condizione e lo svolgimento del processo.
Ma cosa vuol dire esattamente affidare i figli in maniera condivisa? Prima del 2006 il nostro ordinamento prevedeva l’affidamento esclusivo alla madre oppure al padre, ma adesso i minori potranno contare su un rapporto equilibrato con entrambi i genitori. Mamma e papà saranno quindi chiamati a decidere assieme le questioni maggiormente importanti che riguardano la prole e il mantenimento diretto. In alcuni casi il Giudice potrà stabilire il versamento di un assegno di mantenimento a favore del figlio.
Nonostante l’entrata in vigore dell’affidamento condiviso i problemi che sorgono dopo il divorzio e che riguardano i figli continuano ad essere abbastanza ricorrenti. Può infatti accadere che uno dei due genitori si riveli completamente inadeguato, ovvero incapace nell’accudire i figli.
Questo succede, ad esempio, quando una madre o un padre si disinteressa della prole, trascurandola ed omettendo di provvedere anche ai bisogni primari. Non mancano poi casi in cui la madre o il padre fanno di tutto per ostacolare i rapporti che il figlio mantiene con l’altro genitore, anche al fine di limitare al minimo i momenti di frequentazione.
In situazioni del genere sarà possibile ricorrere in giudizio per ottenere l’affidamento esclusivo, ma bisognerà raccogliere delle prove inconfutabili per dimostrare che l’altro coniuge non è in grado di svolgere il ruolo di genitore. La raccolta di questi indizi potrà rivelarsi abbastanza complessa, per questo è importante agire con molta cautela, anche allo scopo di evitare la commissione involontaria di illeciti o possibili violazioni della privacy.
Al giorno d’oggi siamo abituati a ritenere indispensabile il ruolo dell’investigatore privato solo quando bisogna compiere indagini aziendali, sull’infedeltà coniugale, in materia patrimoniale, in caso di violazione del patto di non concorrenza e quando ricorrono altre tematiche riguardanti le bonifiche ambientali e telefoniche.
In realtà il supporto di un investigatore qualificato si rivela utile anche in situazioni abbastanza complesse e delicate, come quando bisogna stabilire l’affidamento dei minori dopo il divorzio.
Mediante ricerche accurate, incroci di dati, pedinamenti, rilievi fotografici, video e testimonianze, questo professionista riuscirà ad effettuare una completa e accurata ricostruzione della vita familiare, anche al fine di mettere in luce le responsabilità del genitore che si vuole estromettere dall’affidamento condiviso, perché inadeguato e disinteressato alla prole.
Le investigazioni diventano inoltre necessarie tutte quelle volte in cui sorge la necessità di scoprire l’effettiva consistenza reddituale e patrimoniale del genitore tenuto a versare l’assegno di mantenimento, allo scopo di chiedere la revisione dell’importo mensile, così da renderlo in linea con il reale tenore di vita riscontrato.
Investigatore privato a Padova per l’affidamento dei figli
Documentare il comportamento del coniuge inadeguato a prendersi cura della prole, nonché la situazione patrimoniale dello stesso ai fini della quantificazione equa dell’assegno di mantenimento, non è semplice. A questo riguardo sarà possibile contare sull’Agenzia Investigativa SIS, attiva in provincia di Padova e con sede principale a Piove di Sacco, per avere un servizio ad ampio raggio e professionale.
L’intervento degli investigatori privati consentirà di vivere il periodo seguente al divorzio con minore stress e maggiore lucidità, specialmente per quanto riguarda i figli, quasi sempre abbastanza provati dalla definitiva separazione dei genitori e dai continui litigi familiari. In maniera discreta e nel pieno rispetto delle leggi in vigore, i detective incaricati porteranno a termine tutte le indagini del caso, anche attraverso sofisticate strumentazioni e assicurando al contempo la massima discrezione.
L’attività investigativa si conclude con una relazione in cui vengono descritti i vari indizi raccolti e che potranno essere valutati direttamente dal Giudice per decidere sull’affidamento esclusivo a favore di un solo genitore in luogo di quello condiviso.
Si segnala infine che grazie al lavoro minuzioso di SIS investigazioni sarà semplice risalire al reale tenore di vita reale del coniuge tenuto a versare l’assegno di mantenimento periodico. Quando infatti si riscontrano delle anomalie si potrà presentare apposita istanza al Tribunale, allegando prove schiaccianti a supporto della richiesta di revisione dell’importo.
La finalità delle indagini è sempre nell’esclusivo interesse dei figli minori.